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“Favori in cambio di voti”: le accuse dell’assessore Delli Noci

Associazione per delinquere e corruzione. Per questi reati sono stati chiesti gli arresti domiciliari per l’assessore Alessandro Delli Noci. La Procura lo ritiene il punto di riferimento politico, stabilmente a disposizione di un centro di potere imprenditoriale interessato a mettere le mani sui Programmi Integrati di Agevolazione (i PIA), strumenti messi in campo dalla Regione Puglia per incentivare gli investimenti delle piccole e medie imprese. Il gruppo politico imprenditoria sarebbe stato capace di condizionare dall’interno l’azione amministrativa del comune di Lecce, ma anche dei comuni di Surbo, Gallipoli e della Regione Puglia, anche attraverso lo spostamento di pacchetti di voti in grado di determinare le maggioranze.
Delli Noci – così come emerge dalle contestazioni della Procura – avrebbe messo a disposizione del gruppo sia il suo ruolo di consigliere comunale, di vice sindaco e di assessore del comune di Lecce dal 2017 al 2020 e successivamente quello di assessore regionale con delega allo sviluppo economico, attività commerciale (carica che attualmente ricopre).
In cambio avrebbe ricevuto denaro, a titolo di contributo elettorale e altre utilità a fronte della sua sistematica messa a disposizione del gruppo. Nelle contestazioni si parla di una cena, di un rinfresco (di 600 euro), di un versamento di denaro (5mila euro ad un’associazione vicina a Delli Noci) e di assunzioni al fine di procacciare pacchetti di voti. C’è dell’altro. Dagli imprenditori Delli Noci avrebbe beneficiato anche di pranzi e cene per un ammontare pari a 10mila euro.
Delli noci si sarebbe adoperato per garantire il superamento di qualsivoglia problematica amministrativa nei procedimenti di competenza del comune e in quelli di competenza della regione, individuando la più efficace strategia e la corsia preferenziale sul piano amministrativo per agevolare il progetto dell’Hotel di lusso presso l’immobile ex cinema Santa Lucia, la realizzazione di un hotel extralusso presso l’immobile ex convento delle stimmatine, l’avviamento di un progetto di investimento in ordine al complesso immobiliare di via colonnello costadura.
Nella ricostruzione fatta dalla Procura si fa riferimento anche a presunte pressioni fatte sull’allora assessore all’Urbanistica Rita Miglietta, riguardo ai progetti Stimmatine e Santa Lucia. Pressione che avrebbero generato una sua reazione dell’assessora che minacciava di rimettere le deleghe.

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