BARI – Spendere 16 milioni di euro per consentire ai medici di tutti gli ospedali di visionare gli esami dei pazienti e finire per non ottenere niente di tutto ciò. Accade in Puglia. La vicenda riguarda il sistema Sirdimm, una sorta di server informatico che racchiude tutti gli esami radiologici fatti dai pazienti nei vari ospedali così che, se in una visita successiva che sia urgente o meno, si renda necessario visionare il pregresso, basta un click per ottenere l’esame. Il sistema, la cui gara è stata bandita dalla Regione Puglia nel 2018, esiste già da un po’. La prima fase è partita nelle Asl di Bari, Foggia, Taranto, Brindisi, Policlinici di Bari e Foggia, a febbraio di quest’anno (ma in realtà ancora ora si stanno aggiungendo) le Asl di Lecce e Bat, i due Ircss Oncologico di Bari e De Bellis di Castellana Grotte. E dov’è l’inghippo? Che nessuno può realmente accedere a nulla. O meglio, all’interno della stessa Asl sì, ma se un paziente viene trasferito da Brindisi a Lecce e viceversa, quell’esame bisogna ripeterlo. Un paradosso incredibile. Qual è il problema? Una apparente banalità: la privacy. Ogni azienda, secondo la normativa nazionale, è singolarmente titolare dei dati sanitari del paziente e non può condividerli con un’altra. Incredibile a dirsi giacché quando la gara è stata bandita la normativa sulla privacy era già ampiamente in vigore. Dal dipartimento Sanità della Regione Puglia spiegano che finché non cambia la normativa, la situazione non si sbloccherà. E qui, prima di un ulteriore dato, va raccontato un altro paradosso: un paziente urgente che arriva da un pronto soccorso di altra provincia, spesso viene trasferito con il cd degli esami effettuati. “Perché – fanno notare dalla radiologia del Policlinico di Bari – un cd non lede la privacy mentre un click su un computer sì?”. Sarebbe il caso di capirlo. Il problema potrà essere in parte mitigato dall’inserimento nel sistema, del fascicolo sanitario elettronico. Cioè: il Sirdimm potrà caricare l’esame sul fascicolo sanitario elettronico del cittadino e il medico ospedaliero, come oggi può fare il medico di base, potrà accedere all’istante. Ma, c’è un ma. Anche qui: quanti pugliesi hanno dato il consenso al fascicolo sanitario elettronico? Come potranno farlo le persone più anziane?