BRINDISI – I lavoratori di Enel tornano a scioperare a livello nazionale per protestare contro le nuove disposizioni aziendali, in particolare l’introduzione di un nuovo modello organizzativo che prevede turni di lavoro sfalsati. Questa decisione, presa unilateralmente dall’azienda, ha generato forte malcontento tra i dipendenti, che denunciano disorganizzazione, carichi di lavoro insostenibili e un impatto negativo sulla loro vita privata.
Il nuovo sistema di turnazione, sperimentato inizialmente in alcune unità territoriali, è stato esteso su scala nazionale il 26 maggio. Secondo i sindacati questa riorganizzazione non ha portato alcun miglioramento tangibile nella gestione delle attività, ma ha invece causato confusione e malessere tra i lavoratori. Inoltre, la carenza di organico e le difficoltà operative aggravano ulteriormente la situazione, rendendo il nuovo modello impraticabile.
Dopo il primo sciopero del 12 maggio, che ha registrato un’alta adesione, i lavoratori hanno deciso di replicare la protesta con un secondo sciopero nazionale. In diverse città italiane, tra cui Brindisi, sono stati organizzati presidi davanti alle sedi aziendali per manifestare il dissenso contro le nuove disposizioni.
I rappresentanti sindacali chiedono un cambio di passo immediato: una revisione del modello organizzativo, un miglioramento delle condizioni di lavoro e un maggiore rispetto per la vita privata dei dipendenti. Inoltre, sottolineano la necessità di un confronto con l’azienda per trovare soluzioni condivise che garantiscano efficienza senza compromettere il benessere dei lavoratori.
Resta da vedere se l’azienda risponderà alle richieste dei lavoratori o se la mobilitazione continuerà nei prossimi mesi.