LECCE – I Comitati di quartiere della discordia. Il punto all’ordine del giorno per l’approvazione del regolamento, già passato in Commissione, ha infiammato la seduta del Consiglio comunale a Palazzo Carafa. Così, prima del voto, e dopo gli emendamenti illustrati dal presidente della commissione Statuto, a cui hanno replicato dall’opposizione, la minoranza in blocco ha abbandonato l’aula. Un dibattito acceso che ha tenuto banco per buona parte della seduta consiliare. Come ribadito anche nel corso delle commissioni, non si può procedere ad un’elezione diretta dei componenti visto che il Comune di Lecce si trova in predissesto e quindi sarebbe troppo oneroso per le casse dell’amministrazione. Si procederà invece con una elezione di secondo grado, come consentito dalla legge Del Rio. Undici i quartieri individuati, dieci i componenti per ogni comitato, sei espressione della maggioranza e quattro della minoranza. Questo, in sintesi quanto indicato nel regolamento di attuazione. E da qui le polemiche e l’acceso dibattito, con la minoranza che ribadito a chiare lettere di non essere d’accordo. Dalla maggioranza, punto su punto, sono state spiegate le ragioni di tale scelta, che di fatto non nega ai cittadini il diritto di scelta. Tra gli altri punti all’ordine del giorno della seduta consiliare, l’approvazione del Paesc, il piano di azione per l’energia sostenibile e la nomina di consiglieri Poso e Signore per la Commissione toponomastica.