LECCE – Il 18 maggio 2025 si è abbattuto come un temporale d’estate sulla storia recente dell’HDL Nardò Basket. La sconfitta contro Cremona ha sancito la retrocessione in Serie B, ponendo fine a un cammino durato quattro stagioni in Serie A2. Un ciclo fatto di sogni, emozioni, salite e cadute. Una corsa che, purtroppo, si è fermata.
A rompere il silenzio, dopo giorni di riflessione, è stato il presidente Tommaso Greco, a TeleRama con parole che non lasciano spazio a interpretazioni. Le sue dichiarazioni pesano come pietre e tirano in causa dirigenti che sicuramente non faranno più parte del nuovo progetto:

“Purtroppo quest’anno non siamo riusciti a fare la squadra che volevamo. Lo slogan sostenibilità e programmazione tanto sbandierato dai nostri dirigenti maggiori ci ha portato diretti in serie B pur avendo speso molto più dello scorso anno. A metà campionato avevamo già perso tutto anche l’entusiasmo”.
Un’ammissione lucida, cruda, che fotografa una stagione naufragata troppo presto, come una barca col motore in avaria nel bel mezzo della tempesta:
“Credo che dai fallimenti alcune volte possono nascere delle opportunità, questo è il momento per capire quanto realmente il territorio tiene a questa squadra. Deve dimostrarlo in tutti i modi possibili. Sono convinto – continua Greco – che Nardò Basket abbia portato lustro alla città, rappresentando il Salento vero nelle piazze migliori d’Italia”.
“Oggi è importante capire appunto quanto vale Nardò Basket sul territorio e se è vero che una cosa l’apprezzi maggiormente quando non ce l’hai più, questo è il momento di dimostrare quanto i neretini e tutto il Salento siano intenzionati a supportare la squadra, poi potremo pensare al futuro è troppo facile dall’esterno commentare, criticare, protestare, in questi anni sono stati spesi milioni di euro, in campionati che ogni anno diventavano più difficili e sinceramente tranne qualcuno abbiamo sentito poca solidarietà, poca stima, poca partecipazione. – afferma con forza Greco, senza risparmiare nulla a nessuno – Mi riferisco alle istituzioni praticamente assenti pur avendo una squadra in serie A”.
Poi lancia un segnale preciso e un pensiero ad Andrea Pasca, il fratello di tutti, scomparso, da sempre il faro spirituale di questa avventura:
“Bilancio disastroso con tante emozioni, ma anche tanti momenti difficili, di grande rammarico. L’ultimo fischio arbitrale di questa stagione è stato la fine di un incubo, un disastro, ma anche una liberazione. Non voglio attribuire colpe a nessuno e da persona corretta quale ritengo di essere mi assumo tutte le responsabilità della disfatta, non ho saputo scegliere, non ho saputo affidarmi, non ho saputo impormi e per questo devo chiedere scusa a tutti i tifosi.
Non sono uno che molla ma voglio essere nelle condizioni di poter portare Nardò a sognare ancora. Ho chiesto ai miei soci quali fossero le loro intenzioni per il futuro, chiederò la fiducia ai tifosi, agli sponsor, vorrei che questa squadra torni a battersi tra le grandi magari nel nuovo palazzetto, ma dovranno esserci le condizioni.
Credo che Andrea da lassù si sia stancato di fare miracoli. Ora tocca a noi che non sappiamo farli e che dovremo vincere battendoci sul campo”.
Adesso, così come ha esplicitato Tommaso Greco, servono mani forti e cuori appassionati per rimettere in cammino il Toro.