BRINDISI – Questa sera, a Rimini, non si gioca semplicemente una partita di pallacanestro. Si gioca un pezzo di storia. Si gioca un sogno costruito giorno dopo giorno, tra sacrifici, difficoltà, sudore e silenzi. La Valtur Brindisi si presenta alla palla a due di gara 5 dei quarti di finale dei playoff della A2 di basket, con le spalle cariche di fatica, ma con il cuore più leggero e coraggioso che mai.
Perché arrivare fin qui, dopo tutto, non era scontato. Non dopo una stagione costellata da infortuni, incertezze, momenti in cui il destino sembrava voler voltare le spalle. E invece no. Brindisi ha resistito. Ha serrato i ranghi. Ha trovato forza nelle cadute e spirito nella sofferenza. Lo ha fatto con una guida esperta e lucida come coach Piero Bucchi, e con un gruppo di ragazzi capaci di trasformare ogni difficoltà in carburante per andare avanti.
Lo ha dimostrato nelle due gare di play-in vinte in trasferta, lo ha confermato nei quattro atti della serie contro la RivieraBanca Rimini, la testa di serie numero uno del tabellone. Lo ha ribadito con forza, coraggio e idee, specialmente in gara 4, quando nel momento più delicato Bucchi ha pescato dal mazzo la mossa vincente.
Ma oltre la tattica, oltre le rotazioni, oltre ogni numero, c’è una parola che più di tutte racconta la Brindisi di quest’anno: cuore.
Sì, cuore. Quello che ha tenuto la squadra unita nei momenti più bui. Quello che questa sera, al Flaminio di Rimini, batterà forte sotto ogni maglia, ad ogni azione, con ogni respiro. Perché ora tutto si decide in quaranta minuti. Senza appello. Una partita secca, senza seconde possibilità, ma con una consapevolezza nuova: Brindisi può farcela.
Alle 20:30 si fermerà la clessidra del tempo e inizierà la battaglia sportiva.
