CronacaFoggia

Estorsioni per comprarsi il Foggia calcio, 4 arresti

Ci sarebbe stato un piano estorsivo, con attentati e minacce, per determinare la cessione forzata della società Foggia calcio 1920 ad un valore inferiore a quello di mercato.

Ad organizzarlo – secondo la Procura antimafia di Bari – sarebbero stati quattro ultras legati alla batteria mafiosa Sinesi-Francavilla, diretta espressione della temutissima Società Foggiana.

Per questo il Foggia calcio è stato sottoposto oggi ad amministrazione giudiziaria, ed è la prima volta in Italia per una società calcistica, e i quattro ultras sono stati arrestati per detenzione di esplosivo, danneggiamenti (anche tentati), incendi dolosi e tentata estorsione, tutti reati aggravati dalle modalità mafiose.

Il questore di Foggia ha emesso Daspo “fuori contesto” nei confronti di pregiudicati della provincia per delitti di criminalità organizzata e in materia di stupefacenti. Gli arrestati sono i foggiani Marco Lombardi, 48 anni, Massimiliano Russo, 49, Fabio Delli Carri e Danilo Mustaccioli, di 47. La vittima dei tentativi di estorsione è il patron del Foggia calcio 1920, squadra rossonera militante nel campionato di Serie C, l’imprenditore barese Nicola Canonico.

Il procuratore della Repubblica di Bari Roberto Rossi, che ha coordinato le indagini della Polizia, ha sottolineato che attraverso il provvedimento di ammninistrazione giudiziaria emesso dal Tribunale “si cerca da un lato di tutelare la società e dall’altro gli stessi tifosi di fronte ad infiltrazioni provenienti dalla criminalità organizzata, che con la violenza vogliono imporre i loro desideri su tutta l’attività della società calcistica”.

Una serie di pesanti atti intimidatori iniziati il 18 giugno del 2023 con l’esplosione di colpi di fucile contro l’auto dell’allora capitano della squadra Davide Di Pasquale e culminati nel posizionamento, il 9 gennaio del 2024, di un pericoloso ordigno rudimentale vicino all’auto di Emanuele Canonico, figlio di Nicola ed allora vice presidente della società. Nel mezzo attentati incendiari sventati ai danni delle autovetture in uso ai vertici societari, oltre ad una vera e propria campagna social di odio nei confronti di Nicola Canonico. Ciò ha indotto il patron e il figlio a dimettersi il 31 marzo scorso dalla carica di presidente e vicepresidente del sodalizio. “Ringrazio lo Stato – sottolinea Canonico – per esserci stato così vicino in momenti di assoluto sconforto”.

Nell’ordinanza di custodia cautelare, la gip del Tribunale di Bari Antonella Cafagna rileva a carico degli indagati “il pericolo di reiterazione dei reati”. Il riferimento è anche alla pubblicazione su Facebook, il 28 aprile scorso, di un video in cui uno degli arrestati, Marco Lombardi, si riprende mentre, senza proferire parola, con un coltello taglia un uovo di cioccolato su cui è riprodotto il viso di Nicola Canonico con le sembianze di un maiale e poi mostra di mangiarne i pezzi. Secondo il giudice, il filmato vale a sostenere una prognosi di concreto pericolo della commissione di atti diretti ad attentare all’incolumità ed alla vita dello stesso Canonico.

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