Rubinetti a secco, acqua torbida e maleodorante, tubature in amianto e ruggine: è questo lo scenario che si è trovato davanti il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Pagliaro, durante un sopralluogo a Frigole, marina di Lecce, dove ha raccolto le segnalazioni esasperate dei residenti. Dai rubinetti delle abitazioni l’acqua, torbida, esce col contagocce o ad intermittenza, ed è imbevibile e inservibile per gli usi domestici: cucinare, lavarsi, fare il bucato, persino innaffiare.
Lo stato di degrado è stato definito dal consigliere Pagliaro “da terzo mondo”, dove i cittadini, in assenza di un’erogazione regolare, sono costretti a raccogliere acqua in bottiglie e bacinelle o ad attingerla da pozzi privati. Ma a preoccupare ancora di più è lo stato delle infrastrutture idriche, con le tubazioni in condizioni disastrose, con tratti ancora in amianto e altri corrosi dalla ruggine. Tra i residenti serpeggia la paura per i rischi sanitari che questa situazione potrebbe generaere, in un’area già colpita da un’alta incidenza di patologie tumorali.
Pagliaro, nei giorni scorsi, ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, chiedendo un intervento immediato. Oltre a sollecitare l’annullamento delle richieste di pagamento arretrate, “presumibilmente illegittime, visto che la legge di bilancio 2018 prevede la prescrizione biennale per le bollette non pagate dal 2020 in poi”, il consigliere punta il dito contro l’ARIF, l’Agenzia Regionale per le Attività Irrigue e Forestali, accusata di mancata manutenzione delle reti.
“Oggi siamo venuti qui a Frigole, abbiamo fatto un sopralluogo, abbiamo visto in che condizioni vivono i cittadini. Questo problema dell’acqua è un problema che abbiamo più volte segnalato nel corso degli anni e adesso abbiamo fatto anche un’interrogazione per capire se queste bollette che sono arrivate addirittura di 5, 6, 7 anni fa debbano essere pagate o meno, visto che c’è una legge nazionale che dovrebbe in qualche maniera esentare da questo pagamento, ma su questo aspettiamo delle risposte da parte dell’assessore Pentassuglia”, commenta Pagliaro.
Per Pagliaro la gestione attuale da parte dell’ARIF si è rivelata fallimentare rendendo necessario il trasferimento della rete ad Acquedotto Pugliese affinchè garantisca un servizio efficiente, acqua pulita e una pressione adeguata.
“Abbiamo presentato un emendamento sulla legge dei pozzi che è in discussione probabilmente in questi prossimi consigli regionali per fare in modo che gli acquedotti rurali che servono il 90% dei cittadini di Frigole, di San Cataldo, alcune zone del Neretino possano questi acquedotti passare in capo ad Acquedotto Pugliese che è l’ente gestore, deputato a portare acqua potabile, acqua sana, visto che abbiamo visto in che condizioni si trovano le tubazioni di queste quota rurale a tutti i cittadini della regione, speriamo bene”, conclude Pagliaro.