LECCE – Se a Nardò avessero un osservatorio astronomico avrebbero visto atterrare un extraterrestre in canotta granata: Russ Smith, 50 punti in missione salvezza, trascina un Toro finalmente feroce e lucido fino a gara 4, battendo JuVi Ferraroni Cremona 102-98 e riaccendendo il fuoco della speranza.
Questa volta il Toro c’è dall’inizio. Non ci sono sbandamenti, niente panico. Solo tanta voglia di ruggire. Merito anche del nuovo quintetto: Giuri, Smith, Mouaha, Stewart jr. e Pagani. E subito è chiaro: Smith ha il fuoco negli occhi e un pallone incollato alle mani come se fosse nato per quel parquet. Con lui e Stewart jr., Nardò vola sull’11-4 e poi continua a spingere. L’inchiodata di Mouaha in contropiede vale il 23-15, mentre il Pala San Giuseppe si trasforma in una bolgia. È un primo quarto da sogno, chiuso avanti 32-26.
Nel secondo periodo, Cremona torna sotto. La partita si scalda, si lotta su ogni pallone. Washington colpisce con canestri da manuale, ma Smith è immarcabile: si arrampica a 34 punti personali prima dell’intervallo, chiudendo il tempo con una magia sulla sirena. Il punteggio dice 58-54 Nardò, e soprattutto dice che c’è una squadra viva e un leader in stato di grazia.
E proprio qui, un pensiero sorge spontaneo, quasi urla: ma come ha fatto coach Mecacci a lasciare Smtih seduto quasi tutta gara 2? Un mistero che sfida ogni logica cestistica. Un’assenza pesante, inspiegabile, se si guarda cosa è capace di fare l’ex Louisville quando gli si dà in mano la squadra.
Nel terzo quarto si va avanti a fiammate e termina 73-75.
Poi arriva il quarto finale e negli ultimi 75 secondi, sul filo del rasoio, Mouaha segna la tripla della vita quella del 98-93, poi Smith dalla lunetta è un cecchino. Cremona sbaglia, Smith no. Finisce 102-98, con un ultimo parziale di 29-23.
Il messaggio è chiaro: Nardò è viva, eccome. E adesso, grazie a un uomo venuto da un altro pianeta, sogna la salvezza con nuova fiducia.
Appuntamento domenica per gara 4. Il Pala San Giuseppe sarà un vulcano.