Si aggrava la crisi dell’ex Ilva di Taranto, con il rischio concreto di chiusura dello stabilimento siderurgico, dopo il mancato intervento tempestivo sull’Altoforno 1 (Afo 1), danneggiato pesantemente da un incidente verificatosi la scorsa settimana. Le dichiarazioni del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (in foto), dipingono un quadro allarmante. «Più che le trattative in corso l’incidente può compromettere la ripresa degli stabilimenti e l’occupazione. Verosimilmente l’impianto è del tutto compromesso», ha detto ieri evidenziando che sostanzialmente l’ora X sia già scoccata. Le parole del ministro sottolineano come la mancata autorizzazione alla manutenzione urgente, richiesta entro 48 ore dall’evento, abbia reso ormai impossibile procedere con le operazioni di messa in sicurezza, in particolare il colaggio dei fusi rimasti nel crogiolo. «Si è intervenuti troppo tardi, rispetto a quanto era stato richiesto sulla base di chiare perizie tecniche, bisognava farlo entro 48 ore e purtroppo non hanno avuto l’autorizzazione a farlo», ha spiegato Urso, aggiungendo che «è un danno notevole che avrà inevitabilmente immediate ripercussioni sull’occupazione».
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