“Ci risiamo, anche in questa fondazione concorsi cuciti su misura di chi deve essere assunto”. Il gruppo regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini, Dino Basile, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Paolo Pagliaro, Tommaso Scatigna e Tonia Spinache, punta il dito contro presunte irregolarità nei concorsi banditi da Apulia Film Commission. “A questo punto è evidente che deve essere un modus operandi di tutte le agenzie, fondazioni e società della Regione Puglia, quello di fare bandi per l’assunzione del personale ad personam: prima si individua la persona da assumere e poi si cuce addosso il bando (in questo caso preferendo anche il diploma alla laurea)”. Il riferimento diretto è a un bando, datato 2021, riportato da La Gazzetta del Mezzogiorno, che solleverebbe dubbi sulla regolarità delle procedure di stabilizzazione del personale nella fondazione. Fratelli d’Italia fa anche un parallelo con altri casi analoghi: “In questi ultimi tempi lo abbiamo visto con Pugliapromozione – per la quale sollecitiamo il presidente della Commissione, Francesco Paolicelli, a calendarizzare al più presto l’audizione sui concorsi e le stabilizzazioni nell’agenzia -, poi con gli Aeroporti di Puglia e ora con l’Apulia Film Commission”. Ma la questione si fa ancora più delicata. I consiglieri regionali riportano un’accusa grave, legata alla gestione dei fondi europei destinati alle produzioni cinematografiche: “Se fosse vero, infatti, che la segretaria della Commissione dell’AfC addetta all’esame delle domande di finanziamento, che pervengono alla Fondazione, si autoassegna un finanziamento a una società della quale è socia, saremmo di fronte all’anarchia totale, all’assenza totale dei controlli e al non rispetto di regole da far impallidire qualsiasi piano di anticorruzione!” La preoccupazione è ancor più acuita dalla figura che oggi guida la Fondazione: “Una situazione che ci sembrerebbe abnorme, tenuto conto che a presiedere l’AfC c’è un’autorevolissima magistrato, l’ex procuratore generale Annamaria Tosto, scelta dal presidente Michele Emiliano proprio per vigilare sulla fondazione, a seguito degli scandali che l’hanno travolta e che vedeva l’una contro l’altro l’allora presidente Simonetta Dellomonaco e il direttore Antonio Parente”. Per queste ragioni, Fratelli d’Italia chiede che la vicenda venga affrontata quanto prima in sede istituzionale, con una audizione in Commissione Cultura della presidente Tosto, del direttore Parente e anche del responsabile dell’anticorruzione della Fondazione”.La richiesta è ora sul tavolo del Consiglio regionale.
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