LECCE – Il Toro inciampa subito nei playout: a Cremona Gara 1 finisce 87-80 per la JuVi Ferraroni con i parziali di 33-15; 15-28; 20-16; 19-21. Ma nonostante la sconfitta, qualche segnale positivo c’è. A mancare è stato soprattutto l’approccio: il primo quarto è stato un incubo, terminato, è stato come partire in una gara in salita… con le scarpe slacciate.
Nardò è entrato in campo molle, distratto, e Cremona ha ringraziato colpendo da ogni angolo. Il piano di Bechi per spegnere Smith ha funzionato, e senza la sua scintilla, l’attacco granata ha fatto fatica a carburare. Ma nella ripresa, qualcosa è cambiato.
A guidare la riscossa è stato Stewart jr. autore di 19 punti, ben supportato da un sorprendente Pagani e da un Mouaha che, anche con meno minuti, ha fatto sentire la sua voce. Donadio si è fatto trovare pronto, Giuri ha messo grinta e idee, e a un certo punto Nardò ha perfino agganciato la parità, dopo un 22-4 da capogiro. Sembrava l’inizio di un altro film.
Peccato che, ogni volta che il Toro sembrava ruggire davvero, qualche fischio arbitrale o una tripla di Cremona frenasse l’entusiasmo. Il terzo quarto ha tenuto la partita viva, ma gli errori dalla lunetta e qualche leggerezza nei momenti chiave hanno ridato ossigeno ai padroni di casa.
Nel finale, Nardò ha provato a restare in scia con cuore e orgoglio, ma il distacco scavato nel primo quarto è stato una zavorra troppo pesante da recuperare. Finisce 87-80, con più di un rimpianto, ma anche qualche certezza su cui ripartire.
La serie è lunga e il Toro ha dimostrato di poter combattere. Ora serve cancellare l’avvio horror e mettere in campo fin dal primo secondo il carattere visto nei quarti centrali. Lunedì sera si torna a lottare: il tempo dei rimpianti è finito, adesso deve essere il tempo delle reazioni.