PUGLIA – In Puglia, i lavoratori dipendenti continuano a guadagnare meno rispetto al resto d’Italia. Secondo l’ultima analisi della CGIA di Mestre, la nostra regione si classifica al 18° posto tra le 20 regioni italiane, con una retribuzione annua media di 17.630 euro. Peggio solo Sicilia e Calabria.
Nella classifica nazionale delle province, Bari è la prima tra le pugliesi, ma bisogna scorrere fino al 68° posto per trovarla, con uno stipendio medio lordo di 19.379 euro. Seguono:
• Taranto al 76° posto con 18.219 euro
• Brindisi all’84° con 17.607 euro
• Foggia al 94° con 16.282 euro
• Lecce al 99° con 15.676 euro
• BAT al 100° posto, fanalino di coda tra le pugliesi, con appena 15.666 euro
A Milano, che guida la classifica nazionale, la retribuzione annua media è di 34.343 euro, quasi il doppio rispetto a quella di Bari. Questo divario è legato anche al numero di giorni lavorati: nel 2023 a Bari si sono registrati 242 giorni lavorativi, mentre nelle province del Nord come Lecco se ne contano 264,9.
Le ragioni di questo gap: una maggiore incidenza del lavoro sommerso, più contratti part-time involontari e tanti lavoratori stagionali nel settore agricolo e turistico. Una situazione che rende ancora più evidente il divario economico tra Nord e Sud del Paese.
Una questione che, secondo gli esperti, non è solo salariale ma anche di produttività. Al Nord si produce di più e meglio, e questo si riflette in buste paga più pesanti.
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Isabel Tramacere
Isabel Tramacere, giornalista pubblicista dal 2001, redattrice di Telerama e collaboratrice della trasmissione "Terre del Salento"