LECCE – Il destino ha messo Cremona sulla strada del Toro. Ancora una volta. Sarà lì, nella terra dei violini, che Nardò dovrà provare a suonare la sua musica per restare in A2. Sabato 10 maggio comincia la serie play-out contro Juvi Cremona, squadra solida e tosta, che ci ha già fatto molto male in stagione. Ma adesso è un’altra storia. Adesso si fa sul serio.
La Juvi ha chiuso la regular season con 26 punti, appena due in più di Nardò, ma la classifica avulsa le ha dato il vantaggio del campo. Quindi si parte in salita: due gare subito in trasferta per il Toro, sabato 10 e lunedì 12 maggio, e se si arriva alla bella, si torna lì, al PalaRadi, mercoledì 21. In mezzo, le due chance a Lecce in casa, venerdì 16 e domenica 18. Sempre alle 20:30. Chi perde, scivola in Serie B. Semplice e crudo.
Cremona è città di maestri liutai e cucina da applausi. Ma anche di basket, divisa tra Juvi in A2 e Vanoli in A. Nardò deve concentrarsi sugli oroamaranto, una squadra che vive di corsa, fisicità e qualche individualità che può far male. Hanno cambiato tanto rispetto all’anno scorso, ma tre nomi fanno subito rumore: Washington, il play tascabile col passaporto maltese e mani calde con 16.3 di media, Polanco, dominicano da 15.8 a gara, e Tortù, l’unico rimasto dell’anno scorso, sempre solido. E poi c’è il grande ex, Andrea La Torre, che nella città neretina ha lasciato il segno.
Nella regilar season a Lecce e a Cremona, la Juvi dato 50 punti in due partite a Nardò, asfaltandolo. Roba che brucia ancora. Ma i playoff sono un altro campionato. E coach Mecacci lo sa bene. Il Toro non può permettersi di sbagliare più nulla: serve grinta, concentrazione, ma anche cuore. Perché è in queste sfide che si vede di che pasta sei fatto. Basta errori, basta passaggi a vuoto. Ora serve mettere tutto in campo, ogni energia, ogni goccia di sudore.
Cremona è il bivio. Da una parte la salvezza, dall’altra la discesa. E allora che i violini Stradivari cambino spartito e comincino a suonare la pizzica. Perché Nardò vuole ballare ancora in A2.