Dopo l’aggressione avvenuta nella notte del 29 aprile scorso, presso la sede della guardia medica di via don Francesco Cosma a Surbo, con un professionista preso a schiaffi da un paziente stanco di aspettare, di riflesso si è generata la sospensione immediata del servizio di continuità assistenziale con l’ambulatorio vicariato da Lecce. Il sindaco, Ronny Trio, ha preso carta e penna e ha scritto al prefetto di Lecce e alla Direzione Generale della ASL, esprimendo piena solidarietà al medico aggredito e richiedendo l’attivazione urgente di un tavolo tecnico interistituzionale. «L’aggressione è un fatto gravissimo e inaccettabile, che condanniamo con fermezza. Purtroppo, il medico ha deciso di non proseguire il servizio, lasciando la comunità priva di un punto di riferimento essenziale per l’assistenza sanitaria serale e festiva». Trio ha poi posto l’accento anche sulle ricadute sociali di tale interruzione, con le fasce più fragili, come gli anziani o chi non ha mezzi propri per recarsi a Lecce. Anche i consiglieri comunali di opposizione Filomena D’Antini, Martina Gentile, Raffaele Mancarella, Giuseppe Maroccia e Pasquale Paladini, hanno richiesto formalmente la convocazione di un Consiglio comunale monotematico urgente, coinvolgendo ASL, Regione Puglia, Prefettura, Forze dell’Ordine e Ordine dei Medici. «Non è tollerabile che un presidio sanitario venga lasciato scoperto per mancanza di sicurezza. Il medico coinvolto ha reagito in maniera comprensibile e umana. Tocca ora alle istituzioni creare le condizioni per una ripresa sicura del servizio», affermano. Intanto il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Pagliaro, ricorda come nel settembre del 2024 presentò una proposta di legge intitolata “Norme in materia di sicurezza del personale sanitario e sociosanitario”, che punta a contrastare con decisione ogni forma di violenza negli ambienti sanitari ed è ancora in attesa di discussione. Il testo normativo, articolato in cinque articoli, prevede l’adozione di linee guida regionali, protocolli d’intesa tra le ASL e le forze dell’ordine, e un sistema di telesoccorso rapido e tracciabile, da estendere a tutte le strutture, prendendo esempio da un progetto pilota già avviato nella ASL Bari. «È inaccettabile che medici, infermieri e operatori sanitari siano lasciati senza protezione. La violenza non è un rischio ipotetico: è una realtà quotidiana che mina la serenità e la sicurezza di chi lavora per garantire il nostro diritto alla salute. Con questa legge vogliamo offrire una risposta concreta e strutturata», afferma Pagliaro. La proposta mira anche a favorire la formazione degli operatori, il monitoraggio degli episodi di violenza e la promozione di campagne di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza.