TARANTO – La mancanza di una chiara pianificazione sportiva è un problema strutturale che, anno dopo anno, si ripresenta ciclicamente a Taranto. Il rischio più concreto è quello di dover costruire ancora una volta una stagione in fretta e furia, quando invece servirebbero tempo, visione e competenza per gettare basi solide. Una programmazione tardiva porta inevitabilmente a scelte affrettate, difficoltà sul mercato, ritardi nella preparazione e, spesso, a risultati deludenti sul campo.
L’ambiente ionico, storicamente passionale, percepisce questo stallo con crescente insofferenza. C’è voglia di chiarezza, di un progetto concreto e trasparente, capace di restituire entusiasmo a una piazza che non ha mai fatto mancare il proprio sostegno, nemmeno nei momenti più difficili.
Il messaggio che arriva da chi conosce bene le dinamiche del calcio e del territorio è inequivocabile: lo stesso Bertuccelli, direttore tecnico della scuola calcio “Dellisanti”, sottolinea la necessità di non aspettare l’ultimo momento. Servono segnali concreti e tempestivi, scelte ponderate e, soprattutto, un impegno reale verso una ricostruzione finalmente credibile e sostenibile. Anche se ufficialmente le grandi manovre potrebbero non iniziare prima di giugno, il lavoro dietro le quinte dovrebbe essere già in corso.
Per evitare di ritrovarsi ancora una volta impreparati, Taranto ha bisogno di smettere di rincorrere le emergenze e di cominciare a dettare il proprio futuro. Non è solo una questione tecnica: è una necessità per chi crede ancora in una rinascita possibile.
