GALATINA – “Noi siamo altro”. È un grido d’appello compatto quello dei cittadini di Galatina. Il prossimo 5 maggio scenderanno in piazza per condannare l’episodio di violenza – che il 16 aprile ha visto il pestaggio di un minorenne nei locali della stazione – e che, di certo, non è stato un ottimo spot per la cittadina salentina, con il caso che è salito alla ribalta della cronaca nazionale.
Una manifestazione finalizzata a sensibilizzare e promuovere azioni virtuose contro il bullismo, la criminalità, il disagio dei giovani e per il sostegno alle vittime. Il sindaco di Galatina Fabio Vergine ha esortato la cittadinanza a prendere parte alla manifestazione.
I ragazzi delle scuole di Galatina e le associazioni si riuniranno lunedì alle 9:30 nel piazzale della stazione di Galatina. Da qui partirà un breve corteo che arriverà poi in Piazza Alighieri, dove sarà allestito un palco per gli interventi dei rappresentanti delle scuole, delle associazioni e del sindaco Fabio Vergine.
Il Comune precisa inoltre che l’intento della manifestazione non è tanto quello di decretare vittime e carnefici dell’accaduto, quanto quello di dimostrare il vero volto di Galatina: una città che ripudia bullismo e violenza. Un evento che rappresenta, più che un punto d’arrivo, un punto di partenza e al quale seguiranno atti concreti all’interno delle scuole in questo ultimo mese di attività scolastica. Intanto, è stata fissato per mercoledì 7 un vertice in prefettura a cui prenderà parte il primo cittadino di Galatina per discutere di quanto accaduto.
Intanto, il questore Massimo Modeo ha annunciato provvedimenti in arrivo e che non bisogna mollare sulla questione sicurezza e giovani. Lo scorso 28 aprile, invece, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Lecce, Simona Filoni, ha conferito l’incarico agli ingegneri Salvatore Sambati e Antonio Ratano di recuperare dai telefoni e da un computer, sequestrati ai 7 ragazzini indagati, tutti i dati contenuti nei dispositivi. L’obiettivo è sia quello di ricostruire la dinamica dell’aggressione, anche per scoprirne le cause che l’hanno scatenata, oltre ai precedenti e bisognerà capire se ad agire sia stato sempre lo stesso gruppo.