BRINDISI – Venerdì 2 maggio sarà ricordato come un giorno in cui anche gli uffici pubblici sono risultati deserti, a danno di chiunque avesse delle incombenze da risolvere. Ed a chi ha chiesto delucidazioni è stato risposto che tantissimi dipendenti, soprattutto provenienti da altri comuni rispetto al capoluogo, avevano fatto “ponte”.
Già, ma con che cosa coincide questo termine nella gestione di un ufficio pubblico? Il problema riferito al Comune di Brindisi, se lo è posto il consigliere comunale Michelangelo Greco il quale intende chiedere conto al sindaco Marchionna su chi ha autorizzato che il 2 maggio si svuotassero gli uffici comunali e sulla base di quale criterio. Venerdì, infatti, non ricorreva nessuna festività riconosciuta e quindi tutto avrebbe dovuto funzionare regolarmente. Ed invece così non è stato.
Anzi, qualcuno ha fatto notare che c’è stato anche chi ha voluto usufruire di un ponte lunghissimo, chiedendo ed ottenendo ferie nei giorni 28, 29 e 30 aprile. In questo modo, infatti, è stato possibile non lavorare dal 25 aprile fino al 5 maggio.
Insomma, ben vengano ferie e permessi per chi ne ha titolo, ma non è immaginabile che questo determini il mancato funzionamento degli uffici comunali, tanto più perché le scadenze non si bloccano e quindi risulta davvero difficile poi giustificare eventuali ritardi nella consegna di pratiche e documenti.
La sensazione, invece, è che si dia sempre tutto per scontato, spesso a danno dei cittadini ai quali sfuggono certe logiche e magari si aspettano di poter contare sulla corretta erogazione di servizi pubblici. E invece tutto questo non è avvenuto.