Un incontro a Roma e uno a Lecce per discutere delle compensazione legate al raddoppio della volumetria del metanodotto che attraversa la provincia di Lecce arrivando a Brindisi da parte di Snam, ma anche di Tap che ha il suo approdo nei territori di Melendugno e Vernole.
Durante l’incontro di Lecce, i rappresentanti istituzionali hanno iniziato a discutere i progetti da finanziare grazie alle risorse messe a disposizione da Snam per il ristoro ambientale. Alcune proposte sono già state sottoposte all’attenzione della società, mentre altre saranno presentate nei prossimi incontri, previsti per maggio. Il confronto resta aperto, anche perché è stato necessario definire il quadro normativo di riferimento: la Legge Regionale n. 28 del 7 novembre 2022, che avrebbe potuto regolare la materia, è stata infatti dichiarata parzialmente incostituzionale. I lavori si basano quindi sulla normativa nazionale, in particolare sulla Legge 239/2004, sui “Riordino del settore energetico”, che consente a Regioni ed enti locali di stipulare accordi per individuare misure di compensazione e riequilibrio ambientale coerenti con la politica energetica nazionale.
Il prossimo momento di confronto potrebbe avvenire a fine maggio, quando dal 29 al 31 a Lecce si svolgerà il Festival dell’Energia: un appuntamento a margine dell’evento è in fase di organizzazione. Nel frattempo, le trattative procedono in un clima di riservatezza. Lecce è il Comune maggiormente interessato dal tracciato del metanodotto, con oltre 22 chilometri di superficie attraversata. Snam ha proposto un indennizzo pari all’1% del valore dell’opera, ma l’amministrazione comunale sta valutando una controproposta, tenuta ancora riservata.
Anche altri Comuni sono coinvolti nei negoziati: Lizzanello e Castrì, pur avendo un attraversamento modesto, sono seduti al tavolo. Diversa invece la posizione di Melendugno, che sta trattando separatamente con Tap, così come il Comune di Vernole, interessato dalla vicinanza della stazione di pressione.
I progetti di ristoro ambientale puntano a opere di utilità collettiva, per garantire che il territorio possa trarre beneficio in termini di sostenibilità ambientale da un’opera infrastrutturale così impattante. Le trattative proseguiranno nelle prossime settimane, con l’obiettivo di arrivare a un’intesa che coniughi lo sviluppo energetico con la tutela e la valorizzazione dell’ambiente salentino.