Caso commissioni. A Palazzo Carafa è il giorno del chiarimento o della resa dei conti. L’aria che si respira è tesa. E le parole del sindaco Poli Bortone nella seduta di giunta di ieri non sembrano aver contribuito a rasserenare il clima, anzi. Il primo cittadino, in sintesi, avrebbe ribadito che non ci sono le condizioni di fare smentite o precisazioni e che se i presidenti di commissione vogliono si possono anche dimettere.
Occorre fare un passo indietro, riavvolgere il nastro, e tornare alla seduta della commissione del 16 luglio scorso, quando è arrivata la strigliata del sindaco che ha detto basta alle sedute fuorilegge delle commissioni consiliari.
Lo strappo è stato immediato. La reazione dei consiglieri comunali di maggioranza, che non hanno fatto mistero del loro disappunto e de non si è fatta attendere. E l’indomani con questa nota scritta di pugno hanno chiesto al sindaco una netta ed immediata smentita al fine di tutelare l’immagine di tutti i consiglieri comunali gravemente lesa dalle sue dichiarazioni. Un’azione ritenuta indispensabile al fine di salvaguardare l’immagine e l’integrità corale di tutti e per ripristinare il giusto rapporto all’interno della maggioranza. In caso contrario i consiglieri valuteranno le dimissioni. Nota che il sindaco ha letto lontano da Lecce e che non ha condiviso. Infatti ha affidato il suo pensiero ad un vocale inviato ai consiglieri di maggioranza.
Ma per i consiglieri non andava bene. Il comunicato stampa preparato dal sindaco non è mai stato inviato.
Così lo strappo è rimasto tale. E restano i malumori fra i consiglieri di maggioranza che non hanno ottenuto dal sindaco la netta smentita richiesta. Si arriva dunque all’incontro di questo pomeriggio. Con le posizioni critiche e mal di pancia che – in una parte dei consiglieri comunali – si sono radicalizzate.
Alle 18 il sindaco incontrerà i responsabili provinciali e cittadini dei partiti di maggioranza: Saverio Congedo per Fratelli d’Italia, Gianni De Blasi per la Lega,, Paride Mazzotta per Forza Italia, partite nella cui area gravitano anche le liste che esprimono una parte dei consiglieri comunali.