Quattro decessi in un solo mese e mezzo, diversi casi di tubercolosi, attese infinite per poter fare visite mediche. La Situazione sanitaria all’interno del carcere di Lecce è sempre più al collasso. A denunciarlo è Antigone Puglia, dopo l’ultima visita all’interno dell’istituto di Borgo San Nicola.
Solo 8 i medici presenti in struttura su una popolazione di quasi 1.300
persone recluse, e nessuno presente h24, sono poi circa 130 i detenuti stipati all’interno del Reparto Infermeria, evidenziano la Presidente di Antigone Puglia, Mariapia Scarciglia e l’avvocato Alessandro Stomeo
Durante la notte diventa complicato rivolgersi a qualcuno – evidenziano – poiché a parte gridare, sperando che l’unico Agente di turno possa sentire, non c’è la possibilità di accedere ad un citofono o ad un campanello che faccia scattare i soccorsi. Un 54enne è morto per arresto cardiaco – fanno sapere – c’è poi l’altro caso del 30enne di Casamassima che si era sentito male in cella, ma aveva ricevuto le prime cure dopo molto tempo, è stato un Agente a praticare il messaggio cardiaco nel frattempo poiché non c’era un medico presente in quel momento in sezione, ma questo non è bastato dopo 72 ore è morto in ospedale, oltre a questo hanno saputo che un detenuto con ripetute crisi epilettiche- fanno sapere- ha dovuto attendere 20 giorni prima di essere visitato
Nessuno, oramai, è in grado di comprendere i limiti delle responsabilità della ASL, competente per l’area sanitaria, e dell’amministrazione Penitenziaria – sottolineano Scarciglia e Stomeo – Occorre però un intervento urgente, nuove assunzioni di personale medico e specialistico, di psicologi e psichiatri, questa situazione – concludono – non è più tollerabile.