LECCE – Sovraffollamento, carenza di personale, nessuna tutela. Questo è quanto denunciano gli agenti di polizia penitenziaria che operano all’interno del carcere di Borgo San Nicola a Lecce. Una denuncia che va avanti da oltre due anni, due anni in cui il lavorare oltre il limite dell’umana sopportazione, pesa come un macigno. Tante le denunce, a cui non sono seguite risposte da parte del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, dal Governo. E nelle scorse ore tutte le sigle sindacali di categoria si sono trovate davanti all’ingresso dell’istituto penitenziario per protestare, e per sottoscrivere un documento unitario.
Un’emergenza continua a cui si aggiunge ora la chiusura della mensa. Un atro disservizio, un altro macigno. E per i dipendenti della cooperativa che gestisce il servizio, lo spettro dei licenziamenti
Una protesta che non si fermerà, come fanno sapere i referenti sindacali, ma che andrà avanti ad oltranza, sino a quando non arriveranno risposte concrete