Il Casarano esce sconfitto dalla trasferta di Gravina con un 4-2 che, seppur addolcito da una buona reazione nella ripresa, lascia l’amaro in bocca. Una domenica complicata, resa meno amara solo da un finale di orgoglio.
Prima del fischio d’inizio, però, il campo ha regalato un momento di grande sportività: i padroni di casa hanno accolto i rossazzurri con il tradizionale “paseo d’onore”, applaudendoli per la vittoria del campionato. Un gesto nobile, che ha acceso il pomeriggio di Gravina con i colori più belli del fair play.
Poi, però, il pallone ha preso a rotolare, e la festa è cambiata padrone. Il Gravina, a caccia della salvezza, ha approfittato di un Casarano costretto da infortuni e squalifiche a presentarsi in campo con una formazione profondamente rivoluzionata da mister Di Bari. E così, dopo appena sei minuti, Stauciuc infila la difesa rossazzurra e firma l’1-0.
Sulle ali dell’entusiasmo, i padroni di casa insistono: al 12’ è Santoro, protagonista assoluto della giornata, a raddoppiare con freddezza. Il Casarano prova a tenere botta, ma il Gravina è un fiume in piena e al 37’, ancora con Santoro, cala il tris che manda le squadre negli spogliatoi con i rossazzurri sotto di tre reti.
Nella ripresa, con gli innesti di Ferrara, Logoluso e Legittimo, il Casarano cambia volto e prova a rimettersi in carreggiata. Al 29’ Perez accende una fiammata di speranza con un gol splendido che riporta entusiasmo tra i rossazzurri. Ma il Gravina non si ferma e, al 32’, ancora Santoro — che completa così una straordinaria tripletta — firma il 4-1.
Il Casarano però non si arrende e continua a lottare fino alla fine: al 41’ Malcore trasforma con freddezza un calcio di rigore, fissando il risultato sul 4-2.
Alla fine, il Gravina può festeggiare una meritata salvezza con una giornata di anticipo, mentre il Casarano, pur sconfitto, porta a casa la dignità di chi ha saputo lottare fino all’ultimo.