GALATINA – Una lite precedente al pestaggio, pochi giorni prima, poi il regolamento di conti in stazione a Galatina.
Sarebbe questa la pista attualmente all’attenzione degli inquirenti che continuano a ricostruire i retroscena delle botte incassate dal 16enne di nazionalità tunisina nella stazione galatinese il 18 aprile scorso. Pestaggio ripreso e postato dai social dagli stessi autori, sette, attualmente indagati, al netto di due tredicenni non imputabili perchè minori di 14 anni. Saranno tutti ascoltati al tribunale dei minori questo lunedì. Nelle stesse ore il pubblico ministero Simona Filoni conferirà l’incarico ai periti che dovranno scandagliare i cellulari sequestrati: in quelle chat potrebbe esserci tutta la verità. Martedì poi il caso approderà in Prefettura su richiesta del sindaco Fabio Vergine.
Un episodio che ha attirato anche l’attenzione dell’ex Re dei paparazzi Fabrizio Corona, che ha raggiunto il Salento promettendo un’inchiesta scottante sull’accaduto, tirando in ballo la criminalità.
Ciò che è certo, intanto, è che il lavoro degli inquirenti procede a tambur battente e si concentra sui giorni precedenti al pestaggio, quando una parola di troppo – verosimilmente una bestemmia ritenuta particolarmente offensiva – avrebbe rappresentato la miccia di quanto è accaduto poi in stazione. Tra vittima e presunti carnefici, inoltre, il clima sarebbe stato teso già da tempo, sebbene non risultino precedenti episodi confluiti in denuncia.