TELERAMA – Benvenuti gentili e soprattutto curiosi lettori di TeleRama, al consueto appuntamento settimanale con Cineclub, dove i protagonisti assoluti sono le uscite più attese nel mondo del cinema. Cominciamo i nostri consigli settimanali parlandovi del controverso dramma Queer di Luca Guadagnino. Il film, esattamente come l’omonimo romanzo da cui è tratto datato 1985 dello scrittore statunitense William S.Burroughs, ha diviso le schiere di cinefili e appassionati, fin dalla sua prima proiezione pubblica alla scorsa edizione del Festival del cinema di Venezia. Ambientato nel Messico degli inizi degli anni 50′, il lungometraggio racconta la storia di ossessione e desiderio vissuta da Lee, uomo omosessuale di mezz’età che si innamora perdutamente di un ragazzo con la metà dei suoi anni. La loro relazione sarà una montagna russa emotiva: Lee dovrà fare i conti con la sua incapacità di riuscire ad essere compreso dal suo amante. Quest’impossibilità sarà il motore trainante di un delirante viaggio lisergico che, si spera, potrà aiutare Lee a risolvere i suoi problemi in maniera definitiva.
E continuiamo a parlare di psichedelia con il ritorno nelle sale in 4k del capolavoro musicale e visivo Pink floyd: live at Pompeii di Adrian Maben. Il docufilm, realizzato nell’estate 1972 negli scavi dell’anfiteatro di Pompeii, è considerato unanimemente da esperti e critici, sia cinematografici sia musicali, come uno tra i più ispirati e completi con protagonista un gruppo musicale. L’opera prende in analisi la nota band inglese Pink Floyd, nel periodo della loro fase artistica più sperimentale e ricercata: infatti tutte le produzioni sino al 1972 vengono tuttora considerate dai fan più esperti come la fase più caleidoscopica e rivoluzionaria del gruppo. La band formata da David Gilmour, Roger Waters, Nick Mason e Rick Wright ha trovato in questo documentario la giusta occasione per imprimere su pellicola la magia evocativa dei loro pezzi più audaci e, soprattutto, per trasmettere quell’alchimia speciale che li definì come uno dei complessi musicali più innovativi ed influenti della modernità.
Concludiamo i nostri consigli con il western dell’orrore sulla bocca di tutti I peccatori di Ryan Coogler. Con protagonista l’apprezzatissimo attore statunitense Michael b. Jordan, il film è temporalmente localizzato nel Mississipi degli anni 30′ e si concentra sulle macabre peripezie affrontate dai proprietari di un locale per persone afroamericane che, durante una festa, si ritroverà faccia a faccia con delle creature soprannaturali, dai denti aguzzi e decisamente poco socievoli. Questo pastisse di generi, che richiama le atmosfere e le situazioni del cult degli anni 90′ Dal tramonto all’alba di Robert Rodriguez, ha debuttato negli Usa con un primo posto agli incassi, da un totale di 48 milioni di dollari.