Sono migliaia. In silenzio, in fila, stretti l’uno all’altro, sotto un cielo nuvoloso che sembra condividere il dolore. A Roma, davanti alla Basilica di San Pietro, la folla continua ad affluire senza sosta: oltre 50.000 persone hanno già reso omaggio a Papa Francesco, e il numero cresce di ora in ora.
Arrivano da ogni parte d’Italia e del mondo. Alcuni sono in piedi, in fila da più di otto ore. Ci sono giovani, anziani, famiglie intere. Parlano poco, ma i loro volti raccontano tutto: dolore, gratitudine, preghiera. Rosari tra le dita, lacrime discrete. Un popolo in cammino per dire grazie a chi, fino all’ultimo giorno, ha saputo parlare al cuore del mondo.
E tra quei volti segnati dalla commozione, ci sono anche i salentini.
Per il giorno del funerale, sabato, si prevede un’affluenza ancora maggiore. Dalla Puglia, come da tante altre regioni italiane, sono in partenza decine di pullman organizzati da parrocchie e diocesi. Saranno in tanti a voler essere presenti, ad accompagnare fino all’ultimo quel Papa che ha scelto di stare con gli ultimi, con chi soffre, con chi non ha voce.
Intanto, a pochi passi da piazza San Pietro, il Collegio cardinalizio è al lavoro per definire gli ultimi dettagli del rito funebre e della sepoltura di Papa Francesco. Si comincia già a parlare del conclave ormai imminente, ma dai porporati non trapela nulla. Alcuni, come il cardinale Pierbattista Pizzaballa, considerato tra i possibili successori, mantengono il più stretto riserbo. Altri, come il salentino cardinale Filoni, frenano ogni ipotesi sul dopo Bergoglio, sottolineando come le congregazioni non siano ancora entrate nel vivo. Solo quando anche i cardinali provenienti dall’estero avranno preso posto occupando qualche sedia in più nella sala del Sinodo si potrà parlare concretamente del futuro.
(Stralcio cardinale filoni)
Per ora, la riflessione sembra concentrarsi più sui problemi della società di oggi e sul destino della Chiesa. E almeno fino al funerale del Papa, il totonome resta in sospeso.
