Un silenzio carico di emozione ha avvolto piazza San Sebastiano, a Racale. La città ha dato l’ultimo saluto a Donato Metallo, ex sindaco e consigliere regionale del Partito Democratico, scomparso a soli 44 anni dopo una lunga malattia. Un’intera comunità, insieme a rappresentanti istituzionali e politici di ogni schieramento, si è stretta attorno alla sua famiglia, papà Pasquale, mamma Esa, la sorella Angela, alla compagna Alessandra e al piccolo Pietro, nato appena lo scorso giugno.
La cerimonia, officiata da don Giuseppe Calò, è stata preceduta da un corteo partito dal municipio. Ad accogliere Donato, le note struggenti del Bolero eseguito dalla banda cittadina, come voluto proprio dalla compagna Alessandra.
«Donato oggi è luce. – Ha detto don Giuseppe nell’omelia – Quello che seminiamo non smette mai di germogliare. Dio è nelle ultime file, e lui lì lo ha trovato». Sin dal mattino centinaia di persone hanno affollato il palazzo comunale, dove nell’atrio era stata allestita la camera ardente. Tra i primi a rendere omaggio,il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Raffaele Fitto, e nel pomeriggio la segretaria nazionale del PD, Elly Schlein. E ancora i sindaci del territorio e i consiglieri regionali.
Donato aveva fatto della politica un gesto d’amore per la sua terra. Dalla lotta all’omotransfobia al diritto alla salute, fino al sostegno ai più fragili e alla valorizzazione delle tradizioni del territorio. Una voce gentile, ma determinata. Con lui se ne va un pezzo di futuro, ma resta l’eredità di un uomo che ha saputo seminare luce fino all’ultimo i stante della sua vita, anche nel dolore.