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Morte Papa Francesco: si ferma anche il calcio

Si ferma anche il calcio, doverosamente. La morte di Papa Francesco a 88 anni, arrivata questa mattina, ha colpito con forza anche tutto il mondo dello sport.  Il calcio italiano, al quale il Pontefice era da sempre legato con affetto e passione, si “stoppa”. La FIGC ha deciso di sospendere tutte le competizioni in programma nella giornata di oggi, dalla serie A ai campionati dilettantistici, in segno di rispetto e lutto per la scomparsa di un uomo che ha saputo unire fede e sport con rara intensità. 

Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha voluto ricordare con affetto e parole sentite il legame del Papa con il calcio: «Grande esempio di carità cristiana e di dignità nella sofferenza, si è mostrato sempre attento al mondo dello sport e al calcio in particolare, di cui era appassionato». E, poi, ha aggiunto: «La sua vicinanza umana, oltre che spirituale, ai malati, ai poveri e ai perseguitati di tutto il pianeta è stata la sua testimonianza più profonda. Un faro che illuminerà le generazioni a venire».

C’è da dire che Papa Francesco, in passato, ha ricevuto in udienza giocatori e dirigenti, dimostrando stima e attenzione verso i valori educativi dello sport. Impossibile dimenticare l’incontro con il suo connazionale Diego Armando Maradona, l’1 settembre del 2014. In quell’occasione, nell’Aula Nervi, all’udienza con il Pontefice, erano presenti Javier Zanetti, Alessandro Del Piero, Gianluigi Buffon, Andrea Pirlo, Andrij Shevchenko, Paolo Maldini, Iván Cordoba, Radja Nainggolan, e Carlos Valderrama. 

La passione di Bergoglio, però, non era solo per il mondo del calcio. Da giovane, infatti, Francesco è stato un giocatore di basket. Stessa passione che aveva il padre Mario.

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