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Ecco i cardinali salentini che entreranno in Conclave

Con la morte di Papa Francesco è iniziato ufficialmente il periodo della sede vacante. A gestire l’amministrazione ordinaria della Santa Sede è il cardinale camerlengo Kevin Joseph Farrell, che si dovrà occupare dell’organizzazione del funerale e dei novendali, i nove giorni di lutto precedenti, durante i quali la Chiesa è chiamata a pregare per il romano pontefice defunto. Dopo ciò prenderà il via il conclave, che porterà all’elezione del successore di Francesco. Tre i cardinali salentini elettori: si tratta del casaranese Angelo De Donatis, 71 anni, che il 6 aprile 2024 è stato nominato Penitenziere Maggiore, dopo aver guidato nei sette anni precedenti la diocesi di Roma da vicario generale di Sua Santità. Nell’Urbe e negli ambienti della curia romana De Donatis è molto conosciuto e stimato, essendosi occupato personalmente da prete e poi vescovo della formazione del clero per un lungo periodo. Questo il punto di forza del cardinale casaranese che lo porta ad essere considerato uno dei porporati papabili.

Oltre a lui, nella Cappella Sistina, da elettore, farà ingresso anche il cardinale 77enne Marcello Semeraro. Originario di Monteroni, dal 15 ottobre 2020 è alla guida della Congregazione per le cause dei Santi. Anche il prelato monteronese è considerato uno dei papabili, essendo molto stimato dalla frangia progressista e più vicina al pontefice defunto. Si dal primo momento, infatti, ha goduto della stima e fiducia di Papa Francesco che, nel 2013 lo aveva nominato segretario del Consiglio dei nove cardinali, chiamati ad aiutarlo nel governo della Chiesa universale e a studiare un progetto di revisione della Curia romana.

Varcherà la porta per entrare in conclave anche il 79enne Fernando Filoni, nato a Manduria. È stato ordinato presbitero, infatti, nella collegiata dell’Assunta di Galatone dopo aver trascorso l’infanzia nella città salentina. Attualmente è Gran Maestro dell’ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, ma dal 2011 al 2018 è stato a capo del Dicastero per l’Evangelizzazione dei Popoli: incarico che ha svolto con spirito di servizio e dedizione.

Non entra in conclave perché ultraottantenne il cardinale vernolese Salvatore De Giorgi. Per lui la costituzione apostolica Universi Domicis Gregis vieta l’ingresso nella Cappella Sistina ma non nelle congregazioni: le riunioni preconclave dove vengono scelti i nomi dei cardinali papabili. E le voce del salentino ha un certo peso oltre Tevere: nel 2012 era stato nominato da Benedetto XVI nella commissione conosciuta come “Vatileaks”, ed era uno dei tre porporati incaricati di indagare sulla fuoriuscita di documenti e lettere riservati dal Vaticano.

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