BRINDISI – Il campionato di serie D volge al termine e, come spesso accade. Il Casarano è già in serie C mentre Angri e Costa d’Amalfi già in Eccellenza. Ma c’è ancora una storia che cerca disperatamente di sfuggire a un epilogo che sembrava già scritto: quella del Brindisi.
I biancazzurri, reduci da una rimonta da batticuore contro il Nardò, hanno riacceso una fiammella di speranza. La classifica però non perdona: terz’ultimo posto a quota 25 punti e un calendario che lascia spazio a pochi calcoli e tante certezze. Anzi, una sola: vincere le ultime due partite.
La strada per evitare la retrocessione diretta passa da due scontri senza appello. Sabato 27 aprile la trasferta a Manfredonia, vero e proprio spareggio anticipato. Poi l’ultima giornata, al Fanuzzi, con il Francavilla in Sinni. Due vittorie obbligate, 6 punti da incassare per chiudere a 31 e sperare.
Ma non basta: il destino del Brindisi si gioca anche sugli altri campi. Il “numero magico” è 38: nessuna delle dirette concorrenti, al massimo una, potrà superare quella soglia. Se più di una oltrepasserà quota 38, il Brindisi non avrà scampo: terz’ultimo posto e retrocessione diretta, senza nemmeno la chance dei playout.
I calcoli sono semplici, la realtà meno: il Manfredonia è la prima tappa di questo mini-campionato, poi servirà battere il Francavilla e incrociare le dita sperando nei passi falsi di chi sta davanti. Occhi puntati su Ugento, Acerrana e Manfredonia stesso, oltre al Francavilla, che già domenica 27 affronta il Fasano in un match chiave.
Il Brindisi, partito con 14 punti di penalizzazione, danza sul filo del rasoio ma la storia del calcio è piena di miracoli. E in fondo, tutto può ancora cambiare. In pochissimo tempo.