CronacaEvidenzaLecce

Botte da orbi in stazione, ancora molti punti oscuri. S’indaga su altri pestaggi

Prosegue l’inchiesta della procura del tribunale per i minorenni di Lecce sul pestaggio consumatosi mercoledì scorso nella stazione ferroviaria di Galatina ai danni di un 17enne. I componenti de “La gang del bosco” sono stati tutti identificati, così come in commissariato a Galatina è stata ascoltata la vittima. L’ipotesi di reato è lesioni in concorso aggravate dalla crudeltà, dalla superiorità numerica e dai futili motivi. S’indaga anche sulla diffusione del video del raid, al setaccio i telefoni cellulari dei presunti autori della violenza. Si tratta di ragazzi tra i 15 e i 17 anni. I poliziotti hanno anche eseguito delle perquisizioni in casa di alcuni dei nove componenti della banda, rinvenendo e sequestrando due pistole giocattolo prive del tappo rosso. Le indagini stanno cercando anche di far luce sull’eventuale movente dell’aggressione, anche attraverso l’analisi del telefono cellulare della vittima. Perchè si è consumata la spedizione punitiva? Perchè la vittima chiede più volte scusa ai suoi aguzzini? Forse quanto successo potrebbe avere a che fare con un altro episodio che si sarebbe consumato qualche giorno prima tra la vittima ed alcuni membri della gang. Dopo aver fatto nomi e cognomi sui social, mostrando anche le foto di alcuni ragazzi, Fabrizio Corona, fotografo e volto controverso dell’informazione online, si è recato a Galatina con l’intenzione di giustiziare gli atti commessi dalla gang del bosco, andando via però con un’idea ben diversa, affermando che il giovane aggredito «non sarebbe disabile» come inizialmente dichiarato, sostenendo di aver raccolto prove e testimonianze che offrirebbero un’altra ricostruzione dei fatti. «Dietro questi episodi di violenza – ha detto Corona – ci sono dinamiche familiari e sociali intricate, in cui famiglie criminali influenzano i ragazzi coinvolti». Corona avrebbe tentato di intervistare uno dei presunti aggressori, raggiungendo la sua abitazione. Ma il ragazzo sarebbe fuggito in auto con la madre, innescando un inseguimento terminato davanti al commissariato. Lì, la situazione è degenerata: sarebbe scoppiata una lite tra Corona e l’avvocato di alcuni dei minori indagati. In campo anche la Chiesa con mons. Francesco Neri, arcivescovo di Otranto, che lancia un monito: “chiedo a tutti noi adulti, ognuno con la sua responsabilità, civile, istituzionale, scolastica, religiosa, di dare assoluta priorità alle nuove generazioni e alle problematiche che con questi gesti di violenza ci mostrano, ma anche all’aiuto che ci chiedono”. Intanto è previsto per martedì prossimo un vertice in prefettura con le forze dell’ordine.

Articoli correlati

“Io nell’inferno di Tripoli, tra scontri armati e morti”

Paolo Franza

Auto rubata e data alle fiamme nella notte a Boncore: indaga la polizia

Redazione

Lecce, per Gaspar tanta prudenza. Tiago Gabriel si scalda

Tonio De Giorgi

HDL Nardò, incubo retrocessione, Mecacci: “Siamo spalle al muro”

Redazione

Agricoltore muore schiacciato dal suo trattore

Redazione

Il “grande giro” corre anche sul palco del teatro Apollo

Mario Vecchio