Lavoratori in nero, cantieri pericolosi, norme sulla sicurezza ignorate: è questo il drammatico scenario emerso da una vasta operazione di controllo condotta dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Lecce, in collaborazione con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro e il Comando Provinciale Carabinieri. I blitz hanno riguardato aziende attive nei comuni di Lecce, Galatina, Ugento e Nardò, operanti in settori diversi, tra cui edilizia, commercio e ristorazione.
Il bilancio parla chiaro: 12 imprenditori denunciati e sanzionati, 4 attività sospese, 10 lavoratori completamente in nero. Le forze dell’ordine hanno riscontrato gravi irregolarità, come la presenza di dipendenti privi di qualsiasi contratto e non registrati al Centro per l’Impiego. Solo per il lavoro irregolare, sono scattate due sospensioni di attività e relative sanzioni amministrative da 2.500 euro ciascuna, oltre alla cosiddetta “maxi sanzione” per il lavoro nero.
Ma a preoccupare di più è il quadro tracciato sul fronte della sicurezza. Altre due aziende sono state chiuse per gravi inadempienze nella tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Le violazioni più frequenti? Mancata adozione di misure per lavorazioni in quota, assenza di formazione e sorveglianza sanitaria per i dipendenti, ambienti non conformi alle norme minime di sicurezza.
In totale, tra ammende e sanzioni amministrative, l’operazione ha portato a multe per circa 170.000 euro. L’intervento delle autorità ha messo in luce ancora una volta quanto siano diffusi comportamenti scorretti e pericolosi nel mondo del lavoro, a discapito dei diritti e della sicurezza dei lavoratori.
Le indagini proseguiranno anche nei prossimi mesi, fanno sapere i Carabinieri, per contrastare con fermezza un fenomeno che mina non solo la dignità del lavoro, ma anche la sicurezza di tutti.
