BRINDISI – La visita del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a Brindisi ha riacceso i riflettori sulla crisi che sta colpendo il comparto industriale locale. Franco Gentile, Presidente della CNA Brindisi, ha espresso forti preoccupazioni riguardo alla chiusura della centrale Enel di Cerano e alla dismissione dell’impianto di cracking nel Petrolchimico, eventi che stanno causando gravi ripercussioni sull’economia del territorio.
Gentile ha sottolineato la confusione generata dalle dichiarazioni contrastanti tra i membri del Governo. Mentre il Ministro Urso ha escluso un rinvio del phase-out della centrale di Cerano dal 2025 al 2030, il Ministro Salvini ha sostenuto la necessità di un rinvio, citando i rischi di approvvigionamento energetico evidenziati dagli amministratori delegati di Enel ed Eni. Questa discordanza non fa che aumentare l’incertezza per le imprese locali.
Secondo Gentile, l’ottimismo mostrato dal Ministro Urso non tiene conto della realtà sul campo. Inoltre, ha criticato la mancanza di dialogo con le associazioni datoriali. La situazione è aggravata dall’incertezza sugli investimenti alternativi dell’Eni, che saranno presentati solo nel marzo 2026, con un iter autorizzativo ancora da avviare.
Nonostante queste difficoltà, Gentile ha riconosciuto l’importanza del tavolo ministeriale sulla decarbonizzazione, reso possibile grazie all’iniziativa parlamentare dell’onorevole D’Attis. Tuttavia, ha ribadito che il futuro della centrale di Cerano e del Petrolchimico necessita di risposte chiare e definitive per evitare ulteriori danni alle imprese locali e ai lavoratori.