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L’abbraccio dei tifosi alla squadra: a Casarano è già festa

A Casarano l’entusiasmo per il salto in serie C non si spegne. Anzi, cresce, si moltiplica, e si fa già festa, in attesa di un traguardo attesa ormai da 26 anni: il ritorno tra i professionisti.

Dopo il pareggio sul campo del Francavilla in Sinni, che ha regalato un altro punto prezioso ma non ancora la certezza matematica della promozione, la città ha risposto con il cuore. Più di mille tifosi hanno accolto in serata, davanti al “Capozza”, i ragazzi di mister Di Bari. Cori, fumogeni, bandiere: un fiume rosso e blu che ha invaso le strade, trasformandole in un abbraccio collettivo, pulsante di orgoglio e passione.

Una vera e propria festa di passione e di fede per il rossazzurro che colora tutta la città; una festa iniziata nel pomeriggio con oltre 800 tifosi che si sono radunati in piazza San Giovanni Elemosiniere, per seguire la partita trasmessa sul maxischermo.
Applausi, urla, brividi e poi il boato al 78esimo, quando Andrea Saraniti, accarezzando la palla, ha trovato il gol dei tre punti e di una vittoria che non era per nulla scontata.
Il Casarano conferma ancora una volta solidità, qualità e carattere. Ma la promozione dovrà aspettare, perché la vittoria della Nocerina sul Brindisi ha rinviato di qualche giorno, la festa.

L’atmosfera però è già quella delle grandi occasioni. A Casarano si respira attesa, si sogna a occhi aperti. È un’intera comunità a crederci, a stringersi attorno alla squadra, come un’unica, grande bandiera vivente. La piazza, ieri, ha battuto forte, insieme, come il cuore di un solo uomo.

Ora lo sguardo è rivolto a giovedì 17 aprile. Al “Capozza” arriva la Fidelis Andria. Per ora, sembra che gli organi preposti alla sicurezza avrebbero deciso di limitare l’accesso allo stadio a 80 tifosi, ma la situazione potrebbe cambiare.

Per il Casarano, intanto, il sogno è lì, a un passo. E il popolo rossoazzurro è pronto a spingere la sua squadra oltre l’ultimo ostacolo. Perché la città lo merita. Perché la squadra lo ha dimostrato. Perché la Serie C è più di un traguardo: è una promessa ed una storia da scrivere insieme.

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