LECCE – Domenica alle 17 al Pala San Giuseppe arriva Cento: serve una scossa per il finale di stagione.
Dopo il brutto scivolone a Livorno, per l’HDL Nardò è ora di rialzare la testa. Domenica si gioca contro la Sella Cento e, anche se la salvezza diretta è ormai lontana (sei punti da recuperare in tre partite, con ben quattro squadre davanti), non è il momento di mollare tutto. Al contrario: è tempo di tirare fuori gli artigli.
Quella contro Cento è una sfida da prendere di petto, perché può ridare fiducia al gruppo e magari anche migliorare la posizione in vista dei play-out. Insomma, serve una scossa, come quando scuoti una bottiglia per far salire le bollicine: adesso bisogna far esplodere la voglia di lottare.
Cento non è una corazzata, ma resta un avversario tosto: ha vinto 13 partite, ne ha perse 22 e segna in media 72.8 punti. Nell’ultimo turno ha perso contro Udine, ma se l’è giocata fino in fondo. In panchina c’è Di Paolantonio, un allenatore giovane ma già navigato. E anche se l’ex fuoriclasse Carlos Delfino ha già salutato la stagione per problemi fisici, Cento ha comunque due americani da non sottovalutare: Davis (quasi 18 punti a partita) e Devoe (15). Poi tanti italiani solidi e affidabili.
Per il Toro serve una reazione, vera. Non bastano le parole, servono cuore, gambe e testa. All’andata fu una partita strana: HDL partì senza energia, poi si svegliò nel terzo quarto, portò il match all’overtime… e lì, nel momento clou, si spense di nuovo, lasciando i due punti agli avversari. Ora è tempo di cambiare musica.
Ci sono anche incroci dal sapore speciale: Nicolai, oggi dirigente di Cento, l’anno scorso guidava Nardò verso la salvezza. Mecacci, il coach granata, a Cento ci ha vissuto per cinque anni. Domenica sarà una partita piena di emozioni.