Avrebbero introdotto nel carcere 16 telefoni cellulari per intrattenere conversazioni con parenti e amici. Con l’accusa di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione, risultano indagati 31 detenuti, attualmente reclusi negli istituti penitenziari di Foggia, Viterbo, Siracusa e Taranto. I fatti risalgono al periodo compreso tra il 21 dicembre 2023 e il 16 aprile 2024, quando gli indagati erano detenuti nel carcere di Lecce. Dal penitenziario di Borgo San Nicola sarebbero partite telefonate verso mogli, compagne, amiche e genitori, tramite dispositivi dual SIM e microtelefoni, con utenze telefoniche intestate anche ai loro familiari. In particolare, il 21 dicembre 2023, oltre a 8 microtelefoni, due foggiani di 31 anni avrebbero introdotto in carcere anche sostanze stupefacenti, utilizzando un drone per raggiungere un altro detenuto di 34 anni, che ha recuperato la merce e l’ha smistata tra gli altri reclusi. Per i 29 indagati, il sostituto procuratore di Lecce, Simona Rizzo, ha contestato la recidiva propria, reiterata e infraquinquennale.