PUGLIA – Il sogno è durato un battito d’ali. La possibilità per gli anziani non autosufficienti ospitati presso le Rsa e i Centri diurni di poter usufruire della compartacipazioe del governo nazionale fino al 70 per cento della quota sanitaria relativa alle rette delle strutture socio sanitarie è naufragata – almeno per ora – di fronte ad un emendamento in discussione presso la Commissione Bilancio del Senato giudicato inammissibile. Una doccia fredda per centinaia di migliaia di famiglie che spesso si trovano in condizione di non poter far fronte alle rette delle strutture. Una notizia che ha mandato su tutte le furie Antonio Perruggini, presidente dell’associazione Welfare a Levante: “E’ stato ostacolato il diritto alla salute degli anziani non autosufficienti”.
L’auspicio è quello di trovare una via d’uscita a questa assurda situazione visto che In Puglia da gennaio, a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato, la compartecipazione a carico delle famiglie è stata portata dal 30% al 50%, un aumento piuttosto significativo.
“Serve ragionevolezza e soprattutto collaborazione in un momento ove è giusto che chi può compartecipare deve fare la sua parte nella giusta misura – afferma Perruggini – Ci sembra giusto che se un cittadino ha la capacità economica di contribuire deve fare la sua parte mentre in caso contrario saranno i Comuni a intervenire. Mentre le famiglie soffrono serve responsabilità e collaborazione da parte di tutta la politica, non la propaganda”.