Il menhir Calamauri va salvaguardato. L’appello è giunto allo sportello Dillo a Telerama da alcuni cittadini preoccupati della sorte del megalite, situato a ridosso della SS16, poco prima dello svincolo per Maglie, chiedendo un’accelerata ai lavori programmi per la sua valorizzazione. L’area in cui è stato collocato dai nostri antenati, è oggetti di lavori per l’ampliamento della SS275 e la preoccupazione dei cittadini è che non siano stati adottati gli opportuni provvedimenti per tutelare il monumento, di notevole pregio storico e culturale.
Se da un lato l’ampliamento delle corsie dell’arteria statale sembra una necessità, dall’altro tutelare la storia ed il passato della nostra terra è un imperativo. Ed il menhir Calamauri, un tempo considerato un prestigioso monumento religioso, sembra aver perso la considerazione del passato. Il megalite si conserva discretamente, presenta diverse croci incise, una significativa inclinazione in direzione Ovest, tacche sugli spigoli e un profondo solco e ha un’altezza di 370 centimetri. Testimonianze della presenza di questo menhir sono riportate nei primi del 900, dalla Rivista Storica Salentina, ad opera di Cosimo de Giorgi. La recinzione che era stata installata per proteggerlo ormai è completamente arrugginita e usurata. Tubi, rifiuti di ogni tipo e vegetazione alta impediscono di raggiungere con facilità l’area ed il monumento, quasi dimenticato a ridosso della SS16, tra le auto di passaggio, non curanti dell’importanza del monumento che hanno da poco visto. I lavori in corso prevedono la riqualificazione del menhir e della zona circostante. Ma ad oggi la situazione è questa.
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