È alle battute finali il processo nato dall’inchiesta su presunti favori nell’assegnazione di case popolari in cambio di consenso elettorale. Tra gli imputati compaiono gli ex assessori Attilio Monosi, Luca Pasqualini, e l’ex consigliere comunale Antonio Torricelli.
Dinanzi al collegio, presieduto da Pietro Baffa, si sono svolte le arringhe difensive degli avvocati di Attilio Monosi, Luigi Covella e Riccardo Giannuzzi, che hanno escluso l’esistenza di un sistema corruttivo. Prova ne è, secondo l’avvocato Riccardo Giannuzzi, l’assenza di un modus operandi studiato, e concordato tra gli amministratori. Nel corso dell’udienza è stata fatta ascoltare una telefonata tra l’allora assessore Monosi e la responsabile dell’avvocatura del Comune di Lecce: una conversazione nella quale l’allora amministratore avrebbe ribadito più volte di preferire una strada legale e corretta nel procedimento di assegnazione di un alloggio, nonostante le pressioni della destinataria, con evidenti situazioni di disagio sociale.
Il processo proseguirà il 14 aprile, quando sarà dato spazio ad eventuali repliche del pm Carducci. Poi, la sentenza.
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