BRINDISI – Da domani le prime vittime eccellenti della scelta unilaterale e autonoma di Eni Versalis di mettere in conservazione il cracking di Brindisi saranno l’ambiente, la salute e, per ora, i lavoratori della Lyondell Basell. Infatti dalla documentazione che la multinazionale statunitense ha depositato presso il Mase si evidenzia, in sostanza, che la scelta di mandare off-gas a bruciare in torcia è indipendente dalla propria volontà, ma la conseguenza della scelta di Eni Versalis di bloccare il cracking.
Lo ricorda a tutti il Partito Democratico in una nota in cui fa delle proposte concrete rivolte al sindaco di brindisi Marchionna.
L’atteggiamento sordo di Eni alla richiesta di Regione Puglia, Provincia e Cgil di prorogare di qualche mese la chiusura del cracking, infatti, rischia di essere la causa di un diretto effetto sulla salute e sull’ambiente.
Il sindaco proprio in queste ore ha dichiarato che Basell non potrà bruciare in torcia sostanze inquinanti, ma questa presa di posizione potrebbe risultare tardiva vista la ristrettezza dei tempi.
Da domani non ci sarà più la disponibilità del cracking di Eni Versalis al riutilizzo nel ciclo degli scarti della produzione e la Basell, in nome della continuità produttiva, potrebbe già trovarsi da subito nella condizione di bruciare in torcia fino a 700kg all’ora di off-gas.
Da qui l’invito al primo cittadino, oltre a sollecitare una celere risposta del Mase sulla richiesta di Basell di bruciare in torcia off-gas, di valutare con l’ufficio legale del Comune di Brindisi la possibilità di emettere un’ordinanza urgente per garantire la continuità del funzionamento del cracking in modo tale da permettere alle aziende collegate, come appunto Basell, di procedere a investimenti tali da garantire la sostenibilità ambientale della produzione e a tutelare i livelli occupazionali.
Mimmo Consales