SANTA CATERINA DI NARDO’ – Da via a vicolo il passo non è breve e apre la strada a roventi polemiche. La vicenda ruota attorno ad Angelo Sodo, figura di spicco del nostro territorio, ribattezzato il pretore d’assalto per le sue feroci ed eque battaglie a difesa del Salento.
Santa Caterina era il suo buen ritiro, il luogo dove ritrovava serenità e ricaricava le energie. Non a caso la famiglia ha chiesto e ottenuto dall’Amministrazione comunale di Nardò di intitolargli una strada proprio qui, in questa oasi di pace. Una delibera di giunta del settembre 2024 sanciva questa scelta: via Monte Alto cambiava denominazione e diventava via Angelo Sodo.
Tutto bene? Nemmeno per idea. Perché nel febbraio scorso ecco l’inaspettato dietrofront. Al pretore veniva concesso solo un vicolo, una traversa di via Monte Alto senza tener conto, peraltro, del fatto che il nome della strada in questione – come previsto dalla toponomastica – debba comprendere eventuali traverse che già seguono la stessa numerazione.
“La memoria del nonno è stata offesa”, tuona Carlo De Bartolomeis, nipote del pretore. Un provvedimento inspiegabile secondo i familiari ai danni di un uomo che si è sempre speso per il suo territorio.
Il caso è approdato al Comune di Nardò grazie a una interrogazione presentata dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Pierluigi Tarantino: “E’ stato compiuto un pasticcio amministrativo”.
Il cartello indica ancora via Angelo Sodo. Lasciarlo lì non costa nulla. E renderebbe giustizia a un uomo che per 43 anni si è speso per il suo territorio. Intanto anche da Galatina si chiede di intitolare una strada al pretore di Nardò. L’iniziativa è partita dalla consigliera comunale Loredana Tundo, attuale vicepresidente del consiglio provinciale.