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Rifiuti, Puglia in “pre-emergenza”. Su impianti e discariche la Regione tira dritto

BARI – Il primo dato è che la Puglia è in pre-emergenza rifiuti. Al punto che tra Pasqua e l’estate ne sarebbero state invase le strade. Il secondo dato è che anche con la delibera approvata dalla giunta e che prevede sopralzi per le discariche di Ugento e Manduria e l’entrata in esercizio per quella di Corigliano d’Otranto, l’emergenza ci sarà lo stesso. A chiarirlo in modo inequivocabile è stata l’assessora regionale all’Ambiente Serena Triggiani audita in commissione Ambiente del Consiglio su richiesta del capogruppo de La Puglia Domani ed esponente di Fratelli d’Italia, Paolo Pagliaro e del collega pentastellato Cristian Casili. 

Il terzo dato è che l’impianto di biostabilizzazione di Poggiardo non chiuderà il 2 giugno ma continuerà la sua attività, come non chiuderà ma sarà, appunto, sopraelevata la discarica di Ugento e aprirà quella di Corigliano. Sulla quale, tra l’altro, pende un danno erariale plurimilionario perché il gestore che l’ha ottenuta ha chiesto un risarcimento per la mancata attività. Un danno, oltre la beffa.

La situazione, affatto rosea, è stata messa agli atti della commissione. Per Casili la delibera va ritirata, posizione già espressa più volte anche da Pagliaro che ha aggiunto come l’alternativa dovrebbe essere piuttosto la creazione di piccoli impianti pubblici per ogni Aro, e termovalorizzatori di ultima generazione sul modello di Paesi virtuosi che hanno saputo trasformare i rifiuti in risorsa.

Presente in commissione anche la presidente del Consiglio Loredana Capone che ha più volte rimarcato l’inadempienza del governo regionale: la delibera è stata approvata perché non è stato attuato il piano dei rifiuti approvato nel 2021 e che aveva il compito di far entrare in funzione una serie di impianti che avrebbero dovuto prevenire l’emergenza, ha detto. La Triggiani ha replicato che la delibera in questione di fatto sta modificando il piano che dunque ora è così e che le percentuali di raccolta differenziata del Salento dicono che c’è ancora bisogno di discariche e per risparmiare i costi di prossimità. Nette le posizioni di Italia Nostra e dei comuni di Ugento, Taurisano, Presicce Acquarica e soprattutto Corigliano la cui sindaca ha annunciato di andare fino in fondo in tribunale ma in estrema ratio di chiudere i pozzi per difendere la salute dei cittadini. “Riferirò in giunta”, ha concluso la Triggiani, “ma dubito che sarà modificata sinché non cambiano i dati”.

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