PRESICCE-ACQUARICA – Manifesti e dissenso. È così che Presicce-Acquarica si è svegliata, con un sit-in davanti all’ex scuola elementare di Presicce. L’edificio è diventato negli anni il teatro di un acceso confronto tra passato e futuro. Se da una parte il comune ha deciso di demolire una struttura ormai fatiscente, chiusa dal 1993 per problemi di staticità, dall’altra un gruppo di cittadini è determinato a preservare quello che per molti è un simbolo della loro identità collettiva.
“Si potrebbe dare a questa scuola una seconda opportunità. Chiediamo che non ci sia l’abbattimento della scuola – spiega una cittadina – ma se proprio deve essere noi chiediamo che ci sia qualcosa di utile”
Al sit-in presenti decine di persone che chiedono con forza che l’edificio venga ristrutturato, pur consapevoli dei costi elevati stimati. Secondo quanto comunicato dal comune, infatti, per la demolizione servirebbero oltre 7 milioni di euro. Per i manifestanti, abbattere l’ex Scuola significherebbe cancellare la memoria e la storia di generazioni.
“È un peccato demolire una storia di 70 anni – sottolinea uno dei manifestanti – e si potrebbe anche ristrutturare l’immobile creando dei servizi soprattutto per i giovani”.
Secondo l’amministrazione, l’area potrà finalmente essere restituita alla comunità con uno spazio moderno e funzionale, che conservi solo alcuni elementi storici come la fontana e il murale ceramico. Una visione che trova l’opposizione di chi teme che il nuovo progetto rappresenti una rottura con il passato, con la paura che il sito venga destinato ad un luogo privo di utilità.
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