BRINDISI – I sindacati, in particolare la Fim Cisl e la CGIL, hanno espresso la necessità di sostenere una transizione industriale della centrale di Cerano che coniughi sostenibilità ambientale e sviluppo economico.
Secondo Biagio Prisciano, segretario generale della Fim Cisl Taranto Brindisi, è fondamentale che il capoluogo adriatico mantenga la sua vocazione industriale mentre si orienta verso una riconversione green. Questo equilibrio può essere raggiunto solo attraverso politiche mirate e un approccio integrato. Il sindacato ha accolto con favore le numerose manifestazioni di interesse per la riqualificazione dell’area portuale del sito che potrebbero aprire nuove opportunità per il sistema degli appalti e l’indotto metalmeccanico locale.
D’altro canto, la CGIL ha sottolineato l’urgenza di nominare un commissario straordinario e di convocare un tavolo ministeriale per discutere i dettagli della transizione. La dismissione della centrale a carbone è prevista per il 31 dicembre 2025, e il tempo stringe per garantire una riconversione efficace e sostenibile. La CGIL ha avanzato richieste specifiche, tra cui la definizione di tempi certi per la riconversione, l’attivazione di ammortizzatori sociali straordinari e la formazione dei lavoratori coinvolti.
La trasformazione della centrale Federico II di Cerano rappresenta un’opportunità unica per il rilancio economico e occupazionale del territorio. Tuttavia, per realizzare questo obiettivo, è essenziale un impegno congiunto tra governo, istituzioni locali, sindacati e aziende.