È attesa per lunedì a mezzogiorno a Bari la seduta della V Commissione consiliare, che affronterà l’aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti, con particolare riferimento alle discariche di Corigliano d’Otranto e Ugento. Una seduta che si preannuncia densa di contenuti e non priva di tensioni, anche alla luce delle recenti prese di posizione. L’attesa audizione è stata richiesta dai consiglieri regionali Paolo Pagliaro di (Fratelli d’Italia) e di Cristian Casili (M5S), in merito all’aggiornamento del Piano rifiuti regionale del 2 febbraio scorso e alla situazione delle discariche di Corigliano d’Otranto e Burgesi in agro di Ugento. La proposta della Giunta, che prevede l’esclusione di alcuni siti e l’ampliamento di altri, ha generato le proteste di sindaci, associazioni e comitati civici, preoccupati per l’ennesimo carico ambientale sul territorio salentino. Saranno ascoltati in Commissione, tra gli altri, l’assessora regionale all’ambiente Serena Triggiani, il direttore del Dipartimento Ambiente Paolo Garofoli, la dirigente della Sezione regionale ciclo rifiuti Antonietta Riccio, il direttore generale di Arpa Puglia Vito Bruno, e i sindaci di Ugento, Corigliano d’Otranto, Taurisano, Salve e Presicce-Acquarica. “Unilaterale e in violazione dei principi di sussidiarietà”, ha definito la modifica al piano dei rifiuti la sindaca di Corigliano Dina Manti, poiché prevede l’entrata in funzione della discarica di Corigliano D’Otranto, mai aperta. Proprio lì è presente una falda acquifera che serve l’80 per cento del territorio salentino. Saranno presenti anche alcuni rappresentanti delle associazioni ambientaliste del territorio. Ma il Comitato No Burgesi ha annunciato la non partecipazione ai lavori, denunciando una lunga storia di promesse mancate e decisioni prese senza coinvolgimento pubblico, puntando il dito contro gli esponenti salentini presenti in Regione che al momento opportuno, invece di opporsi alla modifica del piano, hanno alzato la mano approvandolo. “Siamo stanchi di sentirci presi in giro ogni volta – scrive il referente Antonio Nuzzo – e non accetteremo più ulteriori rinvii o promesse non mantenute. Chiediamo la chiusura definitiva della discarica Burgesi e il rispetto degli impegni presi, compreso l’accesso ai dati ambientali”. Una posizione dura, che accusa la Regione Puglia di aver ignorato negli anni le istanze del territorio e di aver preferito soluzioni emergenziali a scapito del Salento, già gravato da un aumento preoccupante delle patologie oncologiche. Il Comitato denuncia anche l’assenza di trasparenza nella gestione delle informazioni ambientali, in violazione delle normative europee sulla partecipazione pubblica ai processi decisionali. Non si è fatta attendere la posizione del consigliere Pagliaro, promotore dell’audizione, che ha espresso “profonda amarezza” per la scelta del Comitato. “Comprendiamo la rabbia, ma è sbagliato fare di tutta l’erba un fascio – ha dichiarato – Fin dal 2007 abbiamo denunciato i rischi ambientali della discarica di Burgesi, e in Consiglio regionale abbiamo sempre contrastato le scelte del partito delle discariche, la maggioranza di centrosinistra che governa la Regione. Se oggi siamo in emergenza, la responsabilità è di chi non ha mai chiuso il ciclo dei rifiuti”.