Il sindaco Antonio Cavallo lascia il carcere di Lecce e ottiene gli arresti domiciliari con l’obbligo del braccialetto elettronico. È quanto ha stabilito nelle scorse ore il Gip Stefano Sala, firmatario dell’ordinanza di custodia cautelare emessa nell’ambito dell’inchiesta su presunti appalti pilotati, e nella quale risulta indagato l’ex primo cittadino di Ruffano.
Il Gip, con parere favorevole della pm Maria Vallefuoco, ha accolto l’istanza presentata dagli avvocati di Antonio Cavallo, che lo scorso lunedì dal carcere si era dimesso dall’incarico di sindaco. Sarebbe venuto meno, quindi, il rischio di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio. Il 25 marzo, intanto, il Tribunale del Riesame valuterà la richiesta di annullamento della misura cautelare, avanzata dagli avvocati Luigi Corvaglia e Giancarlo Sparascio.
Oltre all’ex primo cittadino, nell’inchiesta sono coinvolti anche l’imprenditore Marco Castrignanò, ritenuto dagli inquirenti il dominus degli illeciti, e l’ingegnere Maurizio Montagna, accusato in qualità di responsabile dei procedimenti di fornire informazioni su gare non ancora pubblicate. Per entrambi è stato disposto il carcere. Ai domiciliari i sindaci di Maglie Ernesto Toma e di Sanarica Salvatore Sales. Analoga misura è stata adottata anche per il vicesindaco di maglie Marco Sticchi e per l’ex assessore di Sanarica, Dario Andrea Strambace. Tutti gli amministratori coinvolti sono stati sospesi dall’incarico con decreto del Prefetto di Lecce.