COLLEPASSO – Il rischio di vederlo sparire oppure magari di vederlo diventare un supermercato, è concreto. Un pezzo di storia di Collepasso vive nel limbo dell’incertezza con i suoi 400 posti tra platea e loggione. L’Ariston, non è semplicemente lo storico cinema, con oltre 50 anni alle spalle, ma un luogo di cultura e di aggregazione capace di ospitare eventi e tantissime iniziative in collaborazione con le scuole del paese. Da qualche tempo è stato messo in vendita dai proprietari. Dopo una complicata situazione di salute per diversi anni, che ha riguardato il signor Pasquale, la signora Daniela, e i figli Mario e Marcella si sono accollati l’onere della difficile gestione del cinema. “Questo cinema – commenta la moglie del titolare, Daniela Vantaggiato – non è solo la storia della nostra famiglia che con sacrificio se lo è tramandato per quattro generazioni ma fa parte della storia stesso del paese contribuendo al riscatto culturale e sociale di Collepasso”. Il cinema negli anni ha subito diversi interventi di ammodernamento, ristrutturazione e adeguamento del cinema alle nuove normative. Un innovativo sistema Digitale 4 k e sistema Dolby, hanno sostituito la classica macchina a pellicola. “Oggi – continua Daniela Vantaggiato – è un cinema e all’avanguardia a passo con i tempi e delle nuove tecnologie pur mantenendo al suo interno la sua anima storica”. Il cinema a Collepasso ha una funzione sociale riconosciuta da molti e proprio perchè questa non vada dispersa, parte l’appello a che l’amministrazione comunale si interessi all’acquisizione del cinema con apertura massima a qualsiasi tipo di accordo e con la stima dell’immobile affidata ad un perito nominato dallo stesso ente. Nessuna volontà di lucrare insomma ma di preservare una parte importante della vita sociale e culturale del paese. “Noi non volevamo assolutamente che la vicenda fosse strumentalizzata – conclude la signara Vantaggiato – . Il nostro unico desiderio era quello che il cinema continuasse a vivere perché non è un cinema, è un punto di riferimento, è un contenitore culturale per Collepasso e per i paesi limitrofi. Nel frattempo c’è dispiaciuto leggere delle insinuazioni e delle inesattezze che assolutamente non ci appartengono. Da parte nostra c’è la massima disponibilità all’apertura ad una qualsiasi formula e speriamo di trovare una soluzione ”.
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