LECCE – Una storia infinita. La Basilica della Madonna del Rosario è uno dei monumenti storici più belli di Lecce. Una volta entrati a Porta Rudiae, dopo qualche decina di metri, non si può non notare quel capolavoro seicentesco realizzato dall’architetto Giuseppe Zimbalo. Un gioiellino dimenticato e oscurato. Tutta colpa di una orribile impalcatura di metallo che copre parte della splendida facciata barocca. Ai piedi e ai lati della Chiesa, iniziano a crescere rigogliose piante, figlie dell’incuria e dell’abbandono. Dettagli da non trascurare. Sono almeno otto anni, infatti, che questo inquietante velo nasconde tanta bellezza. Otto anni trascorsi inutilmente che hanno privato cittadini e turisti di poter ammirare questa magnifica opera.
L’impalcatura venne posizionata dopo la caduta di alcuni calcinacci. Gli interventi di restauro della facciata della Chiesa di San Giovanni Battista, meglio conosciuta ai più come Madonna del Rosario, vennero realizzati tra il maggio del 2017 e il gennaio 2018 per conto del Segretariato regionale del Mibac per la Puglia e della Soprintendenza archeologica, Belle arti e paesaggio di Lecce, Brindisi e Taranto. Termine ultimo fissato per la chiusura dei lavori il 31 gennaio 2019. Si tratta di “interventi preliminari per ad un consolidamento strutturale volti a risolvere situazione di criticità e urgenza”.
Nel giro di un anno la Chiesa divenne pure mèta privilegiata di piccioni che scorazzavano tranquillamente fuori e dentro il monumento tanto che il Comitato popolare Nuova Rudiae sollecitò la Soprintendenza a risolvere il problema. Risultato? La Chiesa venne chiusa temporaneamente. Nel 2024 evidenziammo con le nostre telecamere le lesioni sui muri interni causati dai tiranti di acciaio necessari per ancorare le travi di sostegno all’impalcatura.
Insomma, gli anni passano ma nulla cambia La situazione è ancora quella che vedete in queste immagini nonostante – grazie al Pnrr – sia stato messo a disposizione un milione di euro per far tornare a splendere questa Basilica. Un pessimo biglietto da visita per migliaia di turisti che vengono a visitare questo monumento, unica Basilica in Europa ad avere la pianta a croce greca e non latina. Eppure la Soprintendenza – responsabile, per la sua insipienza e la sua inerzia, di questo scempio – è lì a due passi, esattamente di fronte al portone d’ingresso della Chiesa. Solo chi non vuol vedere non aprirà mai gli occhi.