TREPUZZI – Un pioniere della Giustizia che intuì l’importanza di un’azione coordinata contro la mafia dando così vita al pool antimafia. Rocco Chinnici lasciò un segno indelebile nella storia italiana, fu un magistrato rivoluzionario nella lotta alla criminalità organizzata, per primo, portò il suo impegno per la legalità e per un cambiamento culturale, anche nelle scuole e nella società civile, inoltre indagò nei patrimoni illeciti dei “colletti bianchi”, italiani ed esteri.
Una vita la sua, dedicata alla giustizia e pagò con il sacrificio più alto l’impegno contro la criminalità organizzata, assassinato da Cosa Nostra con un’autobomba davanti casa a Palermo il 29 luglio 1983.
A cent’anni dalla nascita, la figura di Chinnici rivive nel libro “L’Italia di Rocco Chinnici. Storie su un giudice rivoluzionario e gentile”, scritto da Alessandro Averna Chinnici e Riccardo Tessarini. Testo che è stato presentato presso il Circolo Galileo a Trepuzzi in un incontro organizzato dal Movimento “C’è Fermento”
Hanno dialogato con l’autore Alessandro Averna Chinnici, il dottor Francesco Mandoi, già Procuratore Antimafia Aggiunto, e l’avvocato penalista Marco Pezzuto. Questa è stata un’importante occasione per approfondire il contributo di Rocco Chinnici alla lotta alla mafia e per riflettere sull’attualità del suo messaggio di legalità e impegno civile.