LECCE – Questa volta non c’è stata storia. Nel recupero della 28esima giornata della A2 di basket, HDL Nardò Basket ha scritto una pagina di pura bellezza sul parquet del Pala San Giuseppe, demolendo ELAchem Vigevano con un divario che parla da solo: 107-65. Ma oltre ai numeri, c’è il modo in cui questa vittoria è arrivata. È stata una partita di squadra, di carattere, di orgoglio. Un Toro feroce, che ha ribaltato la sconfitta dell’andata e ha dato una spallata alla classifica e al morale.
Il primo quarto è un manifesto di intensità: la difesa è un muro, l’attacco un’orchestra in piena armonia. Nardò parte forte con Smith e Iannuzzi, poi è spettacolo puro con Stewart Jr., che lascia sul posto gli avversari con il suo talento cristallino. 25-8 dopo dieci minuti, il primo segnale che la serata sarebbe stata speciale.
Nel secondo quarto entra in scena Ruben Zugno, un direttore d’orchestra in serata di grazia. Vigevano prova a reagire, ma il Toro non concede nulla. Mouaha e Stewart Jr. confezionano un contropiede da manuale, Smith decide che è ora di bombardare dall’arco, mentre la difesa manda fuori giri Stefanini (che chiuderà con soli 4 punti). All’intervallo è 55-32, Nardò vola.
Il terzo quarto è il sigillo sulla partita. Iannuzzi segna e recupera palloni, Stewart Jr. schiaccia con una cattiveria che incendia il palazzetto. La differenza canestri dell’andata (-16) non è solo ribaltata, è annientata. Al 30’ è 77-49, il Toro domina in lungo e in largo.
L’ultimo quarto è pura celebrazione. Ebeling si prende la scena con triple e una schiacciata, Smith sfonda quota 100 e il finale è un’esplosione di gioia per i tifosi. C’è spazio anche per i giovani Flores e Spinelli, che assaporano il parquet in una serata indimenticabile. Il tabellone dice 107-65, ma il vero messaggio è più profondo: Nardò è vivo, lotta, e quando gioca così può battere chiunque.
Questa è più di una vittoria. È una dichiarazione d’intenti. È il segnale che la stagione può ancora regalare emozioni